Pescicani, burattini, lestofanti e malandrini…ed altre corbellerie
Pinocchio a teatro o il teatro di Pinocchio? Il Pinocchio di Collodi oltre che un personaggio mondiale della letteratura per ragazzi ha sempre trovato ampia diffusione in spettacoli teatrali per bambini e non solo.
Nella prospettiva di Maurizio Faleschini non è lo spettatore a dover andare a teatro ma è il teatro ad inglobare lo spettatore, ovvero il teatro che entra nello spazio domestico dello spettatore che lo fruisce attivamente.
Sin dai primi decenni dell’Ottocento in gran parte d’Europa si sono stampati teatrini di carta: fogli colorati che ritagliati e montati su legno o cartone permettevano di ricondurre all’interno delle mura domestiche la fascinazione del teatro.
Quale spunto migliore per creare scenografie e personaggi intercambiabili che consentono allo spettatore di diventare attore e regista delle vicende di Pinocchio: essere arrestati dal carabiniere, recitare per Mangiafuoco, svegliarsi nel ventre di una balena.
Nello spazio immaginativo che si sviluppa dalla prospettiva dell’illustrazione di un libro e le scenografie dei teatrini di carta, sedici illustrazioni rappresentano i fondali ed i personaggi per mettere in scena il mondo di Pinocchio.
Un teatrino domestico in dimensioni reali consente ai visitatori di verificare come effettivamente possano essere applicate le immagini dei fondali e dei personaggi nel gioco del teatro.
La mostra è completata da oggetti di scena che lasciano la traccia delle vicende di Pinocchio: maschere, attrezzi da falegname, bugie dal naso lungo … ed altre corbellerie.